..."Asso che fugge"...

Che si fa a capodanno?!"

Fortunatamente il mio quesito era stato già risolto da tempo. Un collega ha organizzato il cenone a casa sua lanciando l'idea a inizio dicembre per un gruppo ristretto di amici/colleghi. Abbiamo accettato tutti ma last minute un paio di, inevitabili, defezioni sono arrivate.

Eravamo comunque un gruppetto di 18 persone, comprese rispettive mogli e figli. Io e Dario eravamo gli unici 2 single per la serata: le nostre compagne lavorano su turni e hanno giocato il "bonus" a Natale dovendo, gioco-forza, lavorare la sera del 31 dicembre.

Arriviamo a casa di Alberto. Classica villetta a schiera. Ci accoglie con la sua proverbiale simpatia insieme a sua moglie Simona, già vestita di tutto punto dalle 17.30! Con loro presenti all'appello i 3 figli: Manuela di 20 anni, Andrea di 14 e Luigi di 6.

Tutti bene vestiti con le donne in abito scuro, gli uomini con maglione e camicia e io che ho "azzardato" un jeans, t-shirt bianca e giacca blu con sneakers abbinata. A casa fa caldo! Complimenti da parte di tutti per la mia scelta, Manuela compresa che è rimasta in tuta - in attesa poi di cambiarsi per andare a ballare con gli amici - che scherzando mi fa: "Davide sei sempre figo. Hai 41 anni ma ne dimostri molto meno. Se vuoi uscire dopo con noi...aggregati!"

Manuela, esuberante ma senza mai e eccedere. Da quando l'ho conosciuta per la sua festa dei 18 anni si è creato subito un bel rapporto anche se ci vediamo solamente in alcune occasioni durante l'anno in cui è presente tutta la sua famiglia. Bel viso, occhi marroni e fisico formoso. È indubbiamente una bella ragazza ma non ho mai fatto un pensiero su di lei. "Grazie Manu, ma non posso lasciare solo Dario. Dove lo mettiamo sto carciofo?!"
Declino gentilmente il suo invito.

Inizia la cena, tutto buono. Arriva il momento, sempre bello, dei dolci e liquori/amari.
Sono le 22...mancano ancora 2 ore alla mezzanotte.

"Dai, tiriamo fuori le carte e iniziamo a giocare intanto" esclama Patrizio, uno dei colleghi a cena.

"Chi sa giocare ad Asso che fugge?" Esclama Dario.

Si tratta di uno dei classici giochi di carte natalizi. Ognuno ha 3 possibilità. Puoi scambiare la carta con il tuo vicino, salvo che non ci sia un 10 a bloccare il tutto.

Intanto i bambini si addormentano sul divano. "Menomale, giochiamo tutti così" esclama Anna, la moglie di Patrizio.

Giro abbastanza lungo essendo circa una dozzina a giocare. La prima a perdere tutte le possibilità è Manuela. "Vabbè, mi porto avanti e vado in bagno a vestirmi per ballare".

Restiamo in 3 in gioco. Io, Dario e Patrizio. Arriva poi il solito Alberto che propone "vabbè...i primi due si contendono il premio. Diamo qualcosa anche al terzo. Deve fare una sega o una pompa a chi vince. Si gioca a Cazzo che fugge".

Risata fragorosa per la stronzata sparata con sua moglie che scherzando (chissà...se scherzava davvero!) gli dice "possiamo dare consigli su come farli i pompini? Mi pare che nessuno può partecipare a parte loro"

Simona ha da sempre avuto un debole per me. Non è mai successo nulla ma non ha mai risparmiato complimenti per me.

Nel mentre ritorna Manuela. Jeans aderenti, top che mette risalto le sue forme e un profumo che ti resta addosso pur non volendo.

"Ero di là ma non ho capito come funziona ora il gioco. Dobbiamo fare qualcosa noi fuori che abbiamo perso?" (Aveva capito eccome! Finta tonta...)

Alberto, suo padre, risponde in modo secco "no, stavamo perculando Davide e Dario".

Vinco io, ma la presenza di Manuela gela le battute dei genitori. Mettiamo in disparte le carte, i bambini vengono accompagnati in camera e restiamo tutti colleghi con mogli e Manuela. Arriva la mezzanotte, brindisi vari di turno e abbracci vari. Manuela quando mi abbraccia nell'orecchio mi sussurra se fossi sicuro a non andare con lei e i suoi amici a ballare...ma declino di nuovo. "Non è il caso Manu, sarei fuori luogo".

Continuiamo a bere tutti fino a che ci salutiamo. Alberto mi invita a restare a dormire lì visto che casa mia è distante circa 1 ora ed ero solo a casa. Accetto volentieri restando a dormire in taverna.

Resto solo giù con Manuela che esce dalla taverna e mi saluta dandomi la buonanotte.

Vado a dormire curiosando un po' sul sito e mi sale la voglia...ma sono solo e non mi andava di masturbarmi. Mi addormento con un po' di voglia. Alle 5.30 mi sveglio per andare in bagno (avevamo bevuto davvero tanto!) e nel mentre rincasa Emanuela.

"sei ancora sveglio anche tu?"
"No, mi sono alzato per andare in bagno. Com'è andata la serata?" Replico io

"Non parliamone. Ho litigato anche con il tipo con cui flirto da tempo che ha limonato con me e subito dopo l'ho trovato che limonava con un' altra." mi risponde delusa Manuela che poi aggiunge "dai 5 minuti di chiacchiere e poi a nanna". Accetto.

Parliamo della sua serata e lei, frutto anche dei cocktail bevuti, non risparmia particolari "ero anche ispirata stasera". E nel mentre si avvicina a me dicendo "Peccato che era una serata in famiglia e con colleghi... altrimenti te lo avrei dato io il premio" e mi bacia mentre mi mette una mano sul pacco che stava piangendo piano prendendo la sua forma.

Io resto per un attimo inebetito e rispondo timidamente al bacio fermandole la mano "manu se ci beccano è un casino" esclamo.

Lei, ancora più decisa di me, insiste "dormono due piani sopra e nessuno mi ha sentito rientrare, chiudiamoci nella camera dove dormi. Sono troppo riservati per scendere" e mi trascina in camera.

Iniziamo a limonare con le mani che frugano ovunque. Lei sceglie di rimanere vestita per evitare qualsiasi rischio e ricomporsi nel caso di corsa. Fa uscire solo le sue tette dal suo top scollato e si inginocchia. Mi abbassa i pantaloni ed inizia a succhiare in modo molto forte facendo un su e giù continuo alternando a leccate sulla cappella che ogni tanto fa strusciare sui capezzoli.

Le chiedo di farmi stendere sul letto e di abbassare un po' i suoi jeans per ricambiare ed accetta senza esitare. Si mette a pecora, le infilo due dita nella figa con lei che fa un gemito lungo mentre continua a succhiare senza sosta. È ancora più eccitata dalla mia masturbazione tanto che inizia a leccarmi anche dietro. Mi piace tantissimo il rimming, sia farlo che riceverlo.

Tolgo le dita dalla figa, e le dico "dai adesso voglio assaggiare anche io il tuo culo". Lei sorride e mi invita ad andare...e lo trovo occupato. Aveva un plug-in. Mi eccita da morire quella situazione.

Lei resta a pecora con jeans abbassati. Le infilo nuovamente il mio pene in bocca mentre allungo la mano dietro e faccio un entra ed esci con il suo plug-in. Lei intanto inizia a masturbarsi e mi chiede di continuare. Sono super eccitato. Le tolgo il plug-in, le tolgo il mio pene dalla bocca e limoniamo. Passo la lingua sul suo collo, il suo orecchio, mordicchio il lobo e le dico "ti va se ci metto altro al posto del plug-in?"

E lei "si lo voglio subito dentro". Non mi faccio pregare...mi metto dietro di lei, insalivo il suo lato b ed entro piano piano in un colpo. Sento che lei inizia a masturbarsi più velocemente e sussurra "scopami il culo ora, fammi venire così".

Restiamo così per una quindicina di minuti cercando di non fare troppo casino. Si infila 1, 2, 3 dita dentro la figa nel mentre. Sento che sta per venire con il respiro che si fa sempre più affannoso e mi dice "ti prego vienimi dentro". Ho resistito poco a quell'invito e sono venuto in modo copioso nel suo culo.

Restiamo qualche istante così. Ci ricomponiamo in silenzio. Erano le 6.30.

"Grazie Davide, adesso la serata è stata bella. Non potevo iniziare l'anno in modo migliore" e mi saluta con un bacio sulla guancia.

"Notte Manu, buon anno".

Non ci siamo beccati al risveglio. Ho fatto colazione con i suoi genitori che ringrazio per l'ospitalità prima di salutarli.

"Torna quando vuoi, sei sempre il benvenuto" mi dice abbracciandomi Simona.

Che nottata...